domenica 25 dicembre 2011

NBA Power Ranking #2



1. OKLAHOMA CITY: I più seri candidati al ruolo di padroni dell'Ovest. Kevin Durant ormai è una vera e propria arma di distruzione di massa. Sarà lui l'Mvp della regular season quest'anno? Molto probabilmente sì se i suoi compagni lo seguiranno e gli daranno il necessario supporto. Da James Harden ci si attende la stagione della definitiva esplosione, il più autorevole candidato al premio di sesto uomo dell'anno. Mentre Westbrook dovrà dimostrare più sale in zucca e meno istinto.
Starting Five: Westbrook, Sefolosha, Durant, Ibaka, Perkins.

2. DALLAS: Lo ammetto, posiziono questi Mavs in seconda posizione solo perchè sono i campioni in carica e hanno Dirk Nowitzi. Le perdite di Chandler e Barea potrebbero rivelarsi sanguinose e letali. Ok è arrivato dai Lakers un pacchetto regalo di nome Odom ma sono curioso di vederlo in un contesto diverso da L.A. e dal Triangolo offensivo. Gli innesti di Vince Carter, Delonte West e Sean Williams non mi convincono. Per fortuna c'è almeno il ritorno dall'infortunio del giovane Beaubois. Il peso sarà comunque tutto sulle spalle teutoniche di Wunder Dirk.
Starting Five: Kidd, Carter (Terry), Marion, Nowitki, Haywood.

3. MEMPHIS: Squadra che vince non si cambia, o almeno si cambia il meno possibile. I Grizzlies lo scorso anno non hanno vinto nulla ma è stata senza dubbio una stagione trionfale. Si presentano al via quest'anno con rinnovate ambizioni, forti di un gruppo che recupera il go-to-guy Rudy Gay e conferma Marc Gasol nel mercato dei free-agent. Shane Battier se n'è andato nella calda Miami ma il team rimane comunque altamente competitivo. O.J. Mayo sembrava destinato ai Pacers ma alla fine è rimasto anche lui alla corte di Coach Hollins. Squadra solida, con molti punti nelle mani e completa in ogni reparto.
Starting Five: Conley, T. Allen, Gay, Randolph, Gasol.

4. L.A. CLIPPERS: Welcome to Lob Angeles. O se preferite Alleywood. L'entusiasmo non mancherà a Los Angeles sponda Clippers. La stagione 2011/12 potrebbe passare alla storia, oltre che per il lockout, anche per il sorpasso cittadino. Un fatto più unico che raro. Si candidano fin da subito al ruolo di Most Improved Team of the Year. Chris Paul fa la differenza come pochi altri giocatori in circolazione, Blake Griffin è prossimo a diventare una superstar del firmamento Nba, DeAndre Jordan è stato riconfermato e sono arrivati dal mercato pure i veterani Billups e Caron Butler.
Starting Five: Paul, Billups (M. Williams), C. Butler, Griffin, D. Jordan.


5. L.A. LAKERS: Work in progress a L.A. dopo l'era Phil Jackson. Una buona posizione nella griglia playoff dipende soprattutto dalle condizioni fisiche di Kobe e Andrew Bynum. Per sostituire Odom sono arrivati due gregari come McRoberts e Murphy. Due combattenti che potranno dare una grossa mano a rimbalzo ma dal talento limitato. Ci si aspetta un contributo maggiore da Steve Blake dopo la deludente ultima stagione. Ormai il buon vecchio Fisher pare essere soltanto un rappresentante dei giocatori e non uno di questi. Occhio a Devin Ebanks, non di certo un fenomeno ma una possibile sorpresa.
Starting Five: Fisher (Blake), Bryant, Ebanks (World Peace), Gasol, Bynum.

6. SAN ANTONIO:  Lo scorso anno hanno concluso con il miglior record ad Ovest per poi essere eliminati al primo turno dai Grizzlies. Quest'anno riconfermarsi in testa sarà molto difficile se non impossibile considerando che i vari Duncan, Ginobili e Parker ogni tanto riposeranno in vista delle partite che contano di più. Sono fondamentalmente la stessa squadra dell'anno scorso, con T.J. Ford al posto di George Hill e il rookie Kawhi Leonard pronto a mettersi in luce. Come sempre in fatto di scelte gli Spurs ci vedono molto lungo e questo ragazzo da San Diego State è stato per me il vero steal of the Draft considerando la posizione in cui è stato scelto. I 35 anni di Duncan e i 34 di Ginobili sono un fardello pesante da sopportare in una stagione ridotta sì ma molto compressa.
Starting Five: Parker, Ginobili, Jefferson, Duncan, Blair.

7. PORTLAND: Hanno messo a segno uno dei migliori colpi di mercato a livello di free agent (Jamal Crawford) ma allo stesso tempo hanno perso uno dei giocatori più talentuosi dell'intera Lega (Brandon Roy). Ma le brutte notizie non finiscono qui. Greg Oden ha subìto un'altra battuta d'arresto sulla strada verso la guarigione e potrebbe non mettere piede in campo nemmeno in questa stagione. Ma i Blazers si possono consolare con la definitiva maturazione di LaMarcus Aldridge, il suo gioco in postbasso e dalla media è uno dei migliori in circolazione, e con l'atletismo di Gerald Wallace e il gioco perimetrale di Wesley Matthews. Senza dimenticare gli eterni Camby e Kurt Thomas.
Starting Five: Felton, Matthews, G. Wallace, Aldridge, Camby (K. Thomas).

8. DENVER: Non hanno un vero e proprio leader come erano stati in passato Billups e Anthony. Le redini della squadra verranno prese in mano, si spera, dal nostro Danilo, pronto per una stagione da protagonista assoluto. Nenè sembrava destinato a lasciare il Colorado, ma alla fine ha giurato fedeltà alle Pepite firmando per 5 anni. Curiosità per il rookie Faried e per il ritorno di Ty Lawson dopo la non trascendentale parentesi a Kaunas.
Starting Five: A. Miller (Lawson), Afflalo, Gallinari, Faried (Koufos), Nenè.

9. UTAH: Una frontline di tutto rispetto con Al Jefferson, Paul Millsap, Derrick Favors, Enes Kanter. C'è molta attesa per gli ultimi due soprattutto. Per verificare i progressi del lungo ex Nets e per scoprire l'impatto del turco. L'acquisto di Josh Howard potrebbe rivelarsi un'ottima aggiunta ma sarà sempre C.J. Miles il giocatore più letale che esce dalla panchina. Un pò carenti a livello di piccoli. Devin Harris, Raja Bell, Jamal Tinsley ed il rookie Alec Burks non sembrano essere a livello dei team più forti.
Starting Five: Harris, Bell (Burks), Hayward, Millsap (Favors), Jefferson (Kanter).

10. HOUSTON: Il mancato arrivo di Pau Gasol ha scombussolato un pò i piani di Coach McHale che ora si ritrova con Jordan Hill (sorprendente in preseason) e Thabeet in posizione di 5 dopo aver rincorso a lungo pure il fratello Marc e il brasiliano Nenè. Senza un vero pivot i playoff sembrano difficili ma il resto della squadra è di buon livello con Luis Scola, Kevin Martin, Kyle Lowry, Chase Budinger, Courtney Lee, Goran Dragic, Terrence Williams e il rookie Marcus Morris.
Starting Five: Lowry, Martin, Budinger, Scola, J. Hill.

11. GOLDEN STATE: Manca sempre qualcosa ai Warriors per poter sperare di lottare per un posto nella postseason. Sono andati a caccia di un lungo durante tutta la prestagione ma alla fine si sono dovuti accontentare di Kwame Brown, sì proprio lui, che è riuscito a strappare un altro contrattone. Il suo procuratore o è un genio, o un prestigiatore, o un illusionista. Brandon Rush e il rookie Klay Thompson sono due buoni esterni che escono dalla panca ma nella Baia di San Francisco i playoff sembrano ancora un miraggio.
Starting Five: Curry, Ellis, D. Wright, Lee, Biedrins.

12. PHOENIX: Finchè c'è Nash c'è speranza si potrebbe dire. Ma gli anni passano anche per il mago canadese e il supporting cast intorno a lui non è di certo di prim'ordine. Grant Hill alla fine è rimasto ignorando le sirene che provenivano dalla Grande Mela e non solo. Hanno firmato Shannon Brown e sono arrivati pure Telfair e Price ma hanno perso Aaron Brooks, in esilio in Cina. Markieff Morris potrebbe sorprendere in positivo. Ma in Arizona c'è aria di ricostruzione.
Starting Five: Nash, Dudley, G.Hill, Frye (M. Morris), Gortat (R. Lopez).

13. NEW ORLEANS: Dalla trade che ha visto coinvolto il loro ex giocatore franchigia ne escono comunque con le ossa meno rotte del previsto. Eric Gordon è un potenziale All Star, Kaman un lungo affidabile, Aminu un buon prospetto. Ma hanno soprattutto acquisito la prima scelta dei Wolves per il 2012. Il futuro pare non essere buio, ma il presente? I co-capitani Chris Paul e David West sono due elementi difficilmente sostituibili nell'immediato.
Starting Five: Jack, E. Gordon, Ariza, Landry, Okafor (Kaman).

14. MINNESOTA: Rick Adelman come Coach è una garanzia ma riuscire a cavare qualcosa di buono fin da subito da questa squadra sembra un pò utopia. Ma dall'allenatore ex Rockets ci si può attendere qualsiasi  cosa, anche il coniglio dal cilindro. Con Derrick Williams, Kevin Love, Michael Beasley, Ricky Rubio e Wesley Johnson il team ha senza dubbio un futuro, bisogna vedere però se avrà anche un presente. Già Ricky Rubio....playmaker titolare dei T-Wolves o possibile flop? Il basket Nba sembra molto più adatto al suo stile di gioco rispetto a quello europeo ma a questo livello non basta saper passare divinamente la palla. Serve anche un minimo di pericolosità offensiva. Staremo a vedere.
Hanno pure un J.J. Barea in più nel motore.
Starting Five: Rubio (Barea), W. Johnson, Beasley, Love, Milicic.

15. SACRAMENTO: Tutto ruota intorno a Tyreke Evans e DeMarco Cousins. Dalle loro gesta dipende in toto la stagione dei Kings che parevano in procinto di abbandonare la capitale della California. Ma tutti gli appassionati non aspettano altro che vedere su un parquet Nba il fenomeno mediatico Fredette. Le prime uscite non sono andate di certo male ma non può essere lui il salvatore della patria.
Starting Five: Evans, Thornton, Salmons, Hickson (Hayes), Cousins.

venerdì 23 dicembre 2011

Nba Power Ranking


Manca poco al Natale e a noi amanti della palla a spicchi d'oltreoceano poco importa dei cenoni o delle feste annesse. Finalmente vedremo di nuovo in campo lo spettacolo più bello del mondo !!!
In attesa di ulteriori botti di mercato proviamo a fare un ranking delle squadre Nba pronte al via, tenendo conto che tutto può comunque cambiare con un semplice scambio di mercato.

Eastern Conference:

1. MIAMI: I Big Two più Bosh (non li considero Big Three) ripartono per una nuova stagione con i favori del pronostico dopo un primo anno di rodaggio e una Finale Nba raggiunta nonostante tutti i detrattori. Ad Est sono i candidati numero uno a raggiungere le Finali. Ma la domanda è sempre la stessa? Hanno questi tre giocatori il necessario supporto? L'asse play-pivot è ancora deficitario ma non sarà raro vedere Lebron in vesti di playmaker aggiunto magari con Shane Battier in campo, l'unico vero acquisto del mercato invernale.
Starting Five: Chalmers, Wade, James, Bosh, Anthony (Haslem).

2. CHICAGO: Non bisognava stravolgere la squadra per migliorarsi. D'altronde avevano ottenuto il miglior record la scorsa stagione grazie soprattutto a D-Rose fresco ora di rinnovo contrattuale. Rip Hamilton è il giocatore ideale per provare a fare meglio dell'anno scorso. Ma Rose dovrà mantenere i livelli da Mvp, Deng dovrà offrire un contributo ancora maggiore ma soprattutto Carlos Boozer dovrà dimostrare di meritarsi il contratto milionario. La sua ultima stagione è stata un pò in chiaroscuro.
Finale di Conference con gli Heat.
Starting Five: Rose, Hamilton, Deng, Boozer, Noah.

3. NEW YORK: Melo Anthony e Amare Stoudemire insieme dall'inizio della stagione. I punti di certo non mancheranno, è in difesa che ci sono stati spesso dolori. Per questo Tyson Chandler è proprio il giocatore che ci voleva. Evitiamo discorsi sulla consistenza del suo contratto. Ormai ciò che ci interessa è quello che potrà dare in campo. E io credo molto, anche se gli verrà richiesto un lavoro extra per coprire le falle dei due sopra. Se Baron Davis starà bene io questi Knicks non li vorrei incontrare nei playoff.
Starting Five: Douglas, Fields, Anthony, Stoudemire, Chandler.

4. BOSTON: A me sinceramente questi Celtics non convincono. Poi ovviamente si parla di campioni, di giocatori abituati ad affrontare difficoltà e salite, uomini veri prima che giocatori di basket. Potrebbero ancora lottare per la terza posizione in griglia se la salute li sorregge. Ma le Finali di Conference sono ben distanti. Bass, Pavlovic, Wilcox e Dooling sono un pò pochino come addizioni. Un in bocca al lupo a Jeff Green.
Starting Five: Rondo, Allen, Pierce, Garnett, J.O'Neal.

5. ORLANDO: I due Richardson come esterni, Nelson come play, Glen Davis al posto di Brandon Bass. Turkoglu, Ryan Anderson, Redick, Wafer e Larry Hughes che escono dalla panchina. Può bastare questo contorno intorno a Dwight Howard? Sì se si vuole raggiungere un buon posto in griglia per i playoff, no se si punta a qualcosina di più.
Starting Five: Nelson, J.Richardson, Q.Richardson, G.Davis, Howard.

6. ATLANTA: Da anni ci si aspetta da questo gruppo un lampo per fare il definitivo salto in alto. Ma la perdita di Jamal Crawford sarà pesante. Chi giocherà come play titolare? Verrà lanciato il giovane Teague o si continuerà a puntare sull'affidabile Hinrich? Se fossimo a fine anni '90 le aggiunte di McGrady e Stackhouse sarebbero da urlo. Purtroppo per loro siamo a fine 2011.
Starting Five: Hinrich (Teague), J.Johnson, M.Williams, J. Smith, Horford.

7. INDIANA: David West insieme a Danny Granger, Tyler Hansbrough e Paul George è già di per sè una bella cosa. Aggiungiamoci gli attesi progressi di Hibbert, la regia di Collison e il sottovalutato innesto di George Hill. I fan dei Pacers avranno diverse ragioni quest'anno per seguire la loro squadra. Che potrebbe anche infastidire Magic e Hawks nella corsa al 5°-6° posto.
Starting Five: Collison, George, Granger, West, Hibbert.

8. PHILADELPHIA: I ragazzini terribili di Doug Collins riusciranno a ripetere le gesta dello scorso anno? La risposta è sì ma non basta. Serve un ulteriore salto di qualità da parte dei nuovi leader della squadra. Holiday e Meeks su tutti. Senza dimenticare gli esperti Iguodala e Brand. Importante la conferma di Thaddeus Young.
Starting Five: Holiday, Meeks, Iguodala, Brand, Hawes.

9. MILWAUKEE: Si giocheranno fino alla fine un posto nei playoff insieme a Pacers e Sixers. Tutto dipenderà dalla salute di Bogut e dalla possibile consacrazione di Jennings apparso un pò troppo sottotono nell'ultima stagione. Aggiungono Dunleavy e Udrih ad un roster già collaudato.
Starting Five: Jennings, Jackson, Dunleavy (Delfino), Gooden, Bogut.

10. DETROIT: Coach Lawrence Frank è un'importante aggiunta per un team che aveva bisogno di un piccolo generale capace di far giocare la squadra con durezza e disciplina. Ma il roster sembra un miscuglio troppo eterogeneo (giovani/vecchi) per poter ambire ad un ritorno nella postseason. Brandon Knight è il playmaker del futuro designato. Ma si attendono miglioramenti soprattutto da Monroe.
Starting Five: Knight, Stuckey (Gordon), Prince (Jerebko), Daye, Monroe.

11. NEW JERSEY: L'infortunio di Lopez è una brutta tegola. Hanno trovato una soluzione tampone prendendo Okur da Utah ma non è ovviamente la stessa cosa. Per ora non hanno firmato nessun free agent che possa ingolosire Deron Williams a firmare un estensione contrattuale. Playoff lontani.
Starting Five: D.Williams, Morrow, S.Williams, Humpries, Okur.


12. TORONTO: Sarà l'anno della definitiva esplosione di Derozan ma non basterà per arrivare ad un record vincente. Bargnani spostato in posizione di 4 potrà essere più incisivo. Ci si aspetta da Amir Johnson dei sensibili miglioramenti.
Starting Five: Calderon (Bayless), Derozan, J.Johnson, Bargnani, Gray (Magloire).


13. WASHINGTON: John Wall farà il definitivo salto di qualità che tutti attendono? Probabilmente sì, ma il resto del team (escluso McGee) è poca cosa per poter ambire ad un posto nei playoff. Interessante sarà vedere anche l'evoluzione di Jordan Crawford. Nick Young ha firmato il rinnovo per un solo anno. Giocherà quindi per il contratto della vita. Ma giocherà per la squadra o per se stesso?
Starting Five: Wall, Crawford (Mack)), Lewis (Young), Blatche, McGee.

14. CLEVELAND: Kyrie Irving e Tristan Thompson sono due rookie meritevoli di attenzioni, soprattutto la prima scelta assoluta. Ma il contorno non è dei migliori. L'aggiunta di Casspi e Erden non sposta gli equilibri.
Starting Five: Irving, Parker, Casspi, Jamison, Varejao.

15. CHARLOTTE: Sarà dura per Coach Silas vincere più di 15 partite con questo team. A meno che Kemba Walker non si riveli un fenomeno. Curiosità per Byombo.
Starting Five: Augustin, Henderson, Maggette, T.Thomas, Diaw.


Per la Western Conference appuntamento alla prossima puntata !!! Stay tuned !!!

martedì 13 dicembre 2011

Market Update



I New York Knicks irrompono sul mercato dei free-agent mettendo a segno un colpo molto importante. Ufficiale l'acquisto di Tyson Chandler attraverso una trade a tre squadre. I Knicks, oltre all'ex pivot dei Mavs, ricevono i diritti su Nivins e Printezis da Dallas. I Mavericks ottengono Rautins da New York e una seconda scelta futura da Washington. Wizards che si portano a casa Ronny Turiaf più una seconda scelta 2012 dai Mavs e una seconda scelta 2013 dai Knicks.
Per Chandler un contratto di 4 anni da 56 milioni di dollari. Si può discutere sull'entità del contratto ma è senza dubbio un grande colpo per la squadra di Mike D'Antoni.

Knicks scatenati sul mercato. Infatti le notizie sulla franchigia della Grande Mela non si esauriscono qui. Utilizzano l'amnesty clause liberandosi di Chauncey Billups (che pare molto vicino ai Clippers) e riempiono la casella del playmaker mettendo sotto contratto Mike Bibby.

Dicevamo dei Clippers appunto. La telenovela Chris Paul pare non avere fine. Dopo il mancato trasferimento ai Lakers, sembrava tutto fatto per un suo approdo alla seconda squadra di Los Angeles. Ma le eccessive richieste dell'NBA (sì dell'NBA....sigh....) hanno fatto fare marcia indietro ai Clippers. Troppo esosa la richiesta di inserire nella trattativa il giovane playmaker Eric Bledsoe più Eric Gordon, Chris Kaman, Aminu e la prima scelta 2012 di Minnesota, che potrebbe essere tranquillamente anche la prima scelta asssoluta. Decisamente troppo. Per un giocatore poi che non è così sicuro di firmare un prolungamento di contratto e sposare così in pieno il progetto Clippers.
Clippers che intanto pareggiano l'offerta dei Golden State Warriors per DeAndre Jordan.

Sembrava tutto fatto invece per David West ai Celtics ma l'ex compagno di CP3 ha virato sugli Indiana Pacers firmando un biennale. Pacers che vorrebbero portare a casa anche OJ Mayo in cambio di Brandon Rush e Josh McRoberts. Una riedizione della trade che era saltata all'ultimo secondo di febbraio.

Uno dei free-agent più ambiti rimane invece dov'è. Marc Gasol ha annunciato su Twitter che rimarrà alla corte dei Memphis Grizzlies. Per lui niente Houston quindi, che si era mossa con decisione e cash.

Nel frattempo pure Jason Richardson rifirma per gli Orlando Magic (25M per 4 anni), Jeff Green rinnova con Boston, Kwame Brown firma per un anno con i Warriors (7M) e Vince Carter e Delonte West firmano con i campioni in carica di Dallas. Rispettivamente un triennale ed un annuale.



Altri movimenti secondari:

I Toronto Raptors firmano Rasual Butler, Aaron Gray, Anthony Carter e Jamaal Magloire e congelano momentaneamente l'affare Pietrus (ancora infortunato).
Scalabrine torna ai Bulls con un contratto non garantito.
Anthony Parker firma un prolungamento con i Cavaliers.
Per i Miami Heat è ufficiale l'arrivo del pivot Eddy Curry.
Rip Hamilton e James Posey sono sul mercato, rilasciati rispettivamente dai Pistons e dai Pacers. Sul primo c'è il pressing dei Chicago Bulls.





Ah....dimenticavo...
In tutto questo via vai sembra quasi passare inosservato il passaggio di Lamar Odom ai Mavericks. Notizia che ha scosso non poco Kobe e molti tifosi gialloviola. Un trasferimento curioso e particolare perchè va a rinforzare una diretta concorrente per il Titolo ma che preannuncia imminenti mosse da parte della dirigenza dei Lakers sul mercato. Così facendo hanno creato spazio nel salary cap ottenendo in cambio da Dallas una traded player exception e la loro prima scelta 2012.
Staremo a vedere le prossime mosse dei Los Angeles Lakers. Di sicuro non rimarranno a guardare.

venerdì 9 dicembre 2011

Colpo di scena



Una nottata a dir poco movimentata. Quasi surreale. Sembrava proprio fatta per il passaggio di Chris Paul alla corte di Kobe Bryant ma l'NBA e il suo commisioner David Stern hanno bloccato tutto per "ragioni puramente cestistiche".
Bisogna precisare che la situazione degli Hornets è particolare: non hanno un proprietario, è la Lega stessa che ne detiene la proprietà da un anno dopo averla rilevata da George Shinn.
David Stern ha subìto le lamentele di diversi proprietari NBA che non volevano vedere un'altra superstar abbandonare una piccola squadra per un top team. Il proprietario dei Cleveland Cavaliers Dan Gilbert avrebbe inviato questa mail a Stern: "Sarebbe una farsa consentire ai Lakers di acquisire Chris Paul nella trade che viene discussa. Questa trattativa dovrebbe essere sottoposta al voto dei 29 proprietari degli Hornets. Nelle prossime 3 stagioni questo accordo permetterebbe ai Lakers di risparmiare circa 20 milioni di dollari in ingaggie quasi 21 milioni di dollari in luxury tax destinati alle franchigie più virtuose. Non ricordo di aver mai visto un affare nel quale una squadra si aggiudica il giocatore migliore e risparmia 40 milioni. Non vedo come possiamo consentire che accada una cosa del genere. So che la stragrande maggioranza dei proprietari la pensa come me."
Gli Hornets comunque ne sarebbero usciti bene da questa trattativa. Per un giocatore destinato a lasciare la squadra avrebbero portato a casa degli ottimi giocatori come Kevin Martin, Luis Scola e Lamar Odom e un giovane playmaker come Goran Dragic.
E i Rockets avrebbero gettato le basi per un futuro roseo insieme a Pau Gasol e liberando spazio salariale per dare la caccia ai free agent più ambiti.
Le motivazioni date da Stern non si possono nemmeno discutere perchè non hanno alcun senso. Discutibili invece sono quelle fornite da Gilbert. Si trattava di una trade lineare e con senso logico per tutte e tre le squadre coinvolte. E' inutile tirar fuori la storia dei milioni risparmiati dai Lakers. Non dimentichiamoci che avrebbero sacrificato due giocatori come Gasol e Odom, mica gli ultimi arrivati in NBA.
Quello che è successo stanotte farà molto discutere perchè è evidente il conflitto di interessi di Stern.

Trade Rumors


Star dietro a tutte le notizie che si susseguono in questi giorni, anzi ore, è quasi impossibile. Ma siamo ormai agli sgoccioli, fra poco il mercato NBA riaprirà ufficialmente.
I trasferimenti già certi sono quelli di Shane Battier che, attraverso Twitter, ha annunciato il suo imminente passaggio alla corte dei Miami Heat. Un tassello importante per una squadra che si candida ancora più prepotentemente al Titolo.

TJ Ford invece sarà il prossimo playmaker di riserva dei San Antonio Spurs mentre Caron Butler firmerà un contratto triennale da 24 milioni con i Clippers. Su di lui si erano mosse anche Chicago, San Antonio e Nets. La scelta è ricaduta sulla squadra che gli ha offerto il contratto più corposo.

Shannon Brown lascia i Lakers e si accasa ai Suns, per lui un contratto annuale a 3.5 milioni. Dunleavy ha trovato un accordo con i Bucks per un contratto biennale da 8 milioni.

Tracy McGrady giocherà la prossima stagione con la maglia degli Atlanta Hawks. Contratto annuale al minimo salariale per un veterano. Lo stesso tipo di contratto che legherà Jason Kapono ai Lakers.

Tayshaun Prince e Jonas Jerebko rinnovano con i Detroit Pistons. Un rinnovo quadriennale per entrambi ma a cifre diverse. 27 per il primo, 16 per il secondo.

Molti sono ancora i rumors attorno ai free agent più importanti.
Denver ha messo gli occhi su Thaddeus Young e Al Thornton per rimpolpare una squadra orfana dei giocatori che continueranno a giocare in Cina (Smith, Chandler, Martin) e che perderà Nenè, in scadenza di contratto e con numerose offerte.

Tyson Chandler non rimarrà a Dallas. Il lungo ex Mavs e Bulls ha ricevuto un'offerta faraonica dai New York Knicks, un contratto di 4 anni da 58 milioni di dollari. I Knicks si sono mossi in maniera decisa anche per Grant Hill, l'accordo pare essere imminente.

Jamal Crawford è il primo obiettivo dei Chicago Bulls che hanno tremendamente bisogno di una guardia come lui. Ma il giocatore è conteso anche dai Pacers che vogliono fortemente anche Marc Gasol per il quale sarebbero disposti a sacrificare Roy Hibbert.

I Boston Celtics stanno pensando a Kwame Brown e a Reggie Evans per rinforzare il pacchetto lunghi ma non si sono rassegnati nella rincorsa a Chris Paul. Lui e Dwight Howard sono i giocatori più chiacchierati da qualche mese. Nonostante le dichiarazioni di amore per la città di New Orleans CP3 non rimarrà agli Hornets. Il suo desiderio è quello di accasarsi in una squadra che possa lottare per l'Anello. Su di lui si è mossa mezza Nba, ma la destinazione più probabile pare essere Los Angeles. Sponda Lakers ovviamente.
Anzi notizia dell'ultim'ora sembra proprio che l'affare Chris Paul sia in dirittura d'arrivo.
CP3 ai Lakers in cambio di Gasol e Odom !!! 
Con Pau che verrebbe poi spedito a Houston in cambio di Scola e Martin !!!

Bentornata NBA


martedì 6 dicembre 2011

NBA IS BACK

Le parole servono a poco......bastano le immagini !!!

I'm coming home..... NBA IS BACK !!!


sabato 26 novembre 2011

NBA Free Agent Rankings



Dallas, Denver, Detroit, New Orleans sono le squadre che saranno più impegnate sul fronte rinnovo contratti. I campioni in carica non potranno confermare tutti i loro free agent, dovranno per forza concentrarsi sulla conferma di Tyson Chandler e J.J. Barea e in un secondo momento pensare alla situazione dei vari Stojakovic, Stevenson, Butler, Cardinal. Considerando l'acquisizione di Rudy Fernandez almeno due di questi ultimi saranno lasciati liberi. Ognuno di questi nomi è unrestricted free agent.
La situazione dei Nuggets invece è molto diversa. Nenè, Kenyon Martin e J.R. Smith sono unrestricted mentre Afflalo e Wilson Chandler restricted. Ma Martin, Smith e Chandler hanno firmato un accordo oltreoceano durante il lockout che non ha una clausola di opt-out. Vedremo in questi giorni come si evolverà la situazione. Ricordiamo che J.R. Smith ha subito un grave infortunio pochi giorni fa.
Anche i Pistons dovranno decidere chi confermare tra i vari Prince, Wilcox, McGrady (tutti unrestricted) e Stuckey e Jerebko (restricted). La sensazione è che verrano firmati solo gli ultimi due.
Molti anche i giocatori in scadenza in casa Hornets. Tutto ruota intorno a David West, il secondo giocatore franchigia dopo CP3. Il giocatore sembra intenzionato a cambiare aria, su di lui c'è il forte interessamento dei Nets e dei Pacers. Willie Green, Carl Landry, Aaron Gray, Marcus Banks e il nostro Marco Belinelli gli altri giocatori con il contratto scaduto. L'unico restricted free agent è appunto l'italiano che vorrebbe rimanere a giocare al fianco di Chris Paul.
Mi sono divertito a provare a fare un ranking dei free agent 2011:


1- Marc Gasol - Restricted
2- Tyson Chandler - Unrestricted
3- David West - Unrestricted
4- Nenè Hilario - Unrestricted
5- Jamal Crawford - Unrestricted
6- J.R. Smith - Unrestricted
7- Jason Richardson - Unrestricted
8- Tayshaun Prince - Unrestricted
9- Wilson Chandler - Restricted
10- Andrei Kirilenko - Unrestricted
11- DeAndre Jordan - Restricted
12- Grant Hill - Unrestricted
13- Jeff Green - Restricted
14- J.J. Barea - Unrestricted
15- Arron Afflalo - Restricted


Honorable mention: Glen Davis, Rodney Stuckey, Thaddeus Young, Caron Butler, Shane Battier.

sabato 24 settembre 2011

L'Avvocato in Ghirada ripresenta il suo "non-libro"

Un pomeriggio in compagnia di Federico Buffa, personaggio di culto del panorama Nba e non solo. Ospite alla Ghirada di Treviso per presentare il suo libro "Black Jesus", o come lo ama definire lui il suo "non-libro", giunto all'ennesima ristampa. I temi trattati sono stati molteplici e l'Avvocato si è divertito a rispondere ad un numero infinito di domande dei fortunati presenti. Si è parlato ovviamente di lockout e di Kobe Bryant, ma anche di Steve Nash, Manu Ginobili, Dirk Nowitzki, Dennis Rodman, Earl Monroe, Bill Russell, David Stern, Lebron James. Su ognuno di loro una storia, un aneddoto ma si è parlato di molto altro ancora. Gli appassionati presenti pendevano dalle labbra di Federico, con le bocche aperte e la lingua a penzoloni.

Indimenticabile.

Federico Buffa. Nuff said.

                  L'Avvocato chiarisce le idee sul lockout Nba.


Earl "The Pearl" Monroe. Aka the Black Jesus.



Un omaggio a Steve Nash, un vero genio.





mercoledì 29 giugno 2011

Eye on Free Agents



Non ci sono i nomi altisonanti dell'estate scorsa, vedi Lebron, Stoudemire, Bosh, Johnson, o quelli altrettanto importanti del 2012, leggasi Howard, Chris Paul, Deron Williams e Bynum, ma in quest'estate ci sono molti giocatori che possono far comodo a tante squadre. Non superstar del firmamento Nba ma giocatori di talento, solidi e con un ottimo curriculum alle spalle. E sono molti i "lunghi" appetibili.
Tra le squadre in cerca di un pivot ci sono sicuramente Boston, Golden State e Houston. Tutte le loro attenzioni sono rivolte a Gasol, Chandler e Nenè ma pare che questi giocatori siano destinati a rimanere dove sono. David West invece cambierà aria, su di lui si sono mossi prepotentemente i Nets ma anche Indiana segue la vicenda con attenzione.
Tra le guardie i giocatori più importanti sono Jamal Crawford, J.R. Smith e Jason Richardson, destinati tutti e tre a firmare per un'altra squadra.
Le squadre con il maggior numero di giocatori di un certo livello in scadenza sono Boston, Dallas (tutti unrestricted tra l'altro), Denver, Detroit e New Orleans (tra cui il nostro Beli che dovrebbe rimanere nella Big Easy). I Mavs proveranno in tutti i modi a rifirmare Chandler e Barea mentre pochi sforzi saranno destinati ai vari Butler, Cardinal, Stevenson e Stojakovic vista anche la recente aggiunta di Rudy Fernandez.
Abbiamo provato a fare un ranking dei primi 25 più importanti, lasciando per ultimi due giocatori "inclassificabili". Vedremo chi scommetterà su di loro.


1- Marc Gasol - Restricted
2- Tyson Chandler - Unrestricted
3- David West - Unrestricted
4- Nenè Hilario - Unrestricted
5- Jamal Crawford - Unrestricted
6- J.R. Smith - Unrestricted
7- Jason Richardson - Unrestricted
8- Tayshaun Prince - Unrestricted
9- Wilson Chandler - Restricted
10- Glen Davis - Unrestricted
11- DeAndre Jordan - Restricted
12- Grant Hill - Unrestricted
13- Jeff Green - Restricted
14- J.J. Barea - Unrestricted
15- Arron Afflalo - Restricted
16- Rodney Stuckey - Restricted
17- Aaron Brooks - Restricted
18- Kris Humpries - Unrestricted
19- Thaddeus Young - Restricted
20- Nick Young - Restricted
21- Andrei Kirilienko - Unrestricted
22- Kenyon Martin - Unrestricted
23- Marcus Thornton - Restricted
24- Tracy McGrady - Unrestricted
25- Greg Oden - Restricted



mercoledì 22 giugno 2011

Nba Mock Draft 2011




Siamo agli sgoccioli. Manca veramente poco al Draft Nba edizione 2011. Da tutti descritto come un Draft povero ma a mio avviso non sono pochi i giocatori interessanti. Alcuni già fatti e finiti e pronti a giocare minuti importanti al piano di sopra, altri ancora da sgrezzare ma con ampi margini di miglioramento e prospettive rosee.
Io azzardo la mia previsione per le prime 15 posizioni, domani notte vedremo quante ne ho azzeccate.


1) Cleveland Cavaliers: Kyrie Irving (PG, Duke)
2) Minnesota Timberwolves: Derrick Williams (SF-PF, Arizona)
3) Utah Jazz: Brandon Knight (PG, Kentucky)
4) Cleveland Cavaliers: Enes Kanter (C, Kentucky)
5) Toronto Raptors: Kemba Walker (PG, UConn)
6) Washington Wizards: Jan Vesely (SF-PF, Partizan Belgrado)
7) Sacramento Kings: Tristan Thompson (PF, Texas)
8) Detroit Pistons: Kawhi Leonard (SF, San Diego St.)
9) Charlotte Bobcats: Klay Thompson (SG-SF, Washington St.)
10) Milwaukee Bucks: Marcus Morris (PF, Kansas)
11) Golden State Warriors: Jonas Valanciunas (C, Lietuvos Rytas)
12) Utah Jazz: Alec Burks (PG-SG, Colorado)
13) Phoenix Suns: Jimmer Fredette (PG, BYU)
14) Houston Rockets: Chris Singleton (PF, Florida St.)
15) Indiana Pacers: Donatas Motiejunas (PF, Benetton Treviso)



martedì 21 giugno 2011

Intervista a Nicolas Batum !!!


Nicolas Batum. Anche lui presente all'Adidas Eurocamp di Treviso insieme a Dwight Howard in veste di testimonial della casa sportiva a tre strisce. Tanto energico e letale in campo quanto timido e indifeso fuori. Non ama i riflettori, non ama microfoni e telecamere. Il suo habitat naturale è il parquet di un campo da basket. Classe 1988, nato in Francia, gioca nei Portland Trail Blazers dal 2008, l'anno di approdo in Nba, e di anno in anno ha costantemente migliorato le sue cifre guadagnandosi con merito il quintetto base della squadra dell'Oregon. Ma è anche uno dei punti fermi della nazionale francese che sfiderà l'Italia nei prossimi Europei.


- Ciao Nicolas, grazie per la disponibilità prima di tutto e complimenti per la tua stagione. Non possiamo non partire dalla vittoria di Dallas. Tu li hai anche affrontati al primo turno e io, sinceramente, pensavo che li avreste eliminati...
Innanzitutto devo far loro i complimenti, questo titolo se lo sono meritato. Sono contento che Dirk, e anche Peja, abbiano raggiunto questo traguardo. Anche noi eravamo convinti di poter vincere la serie contro di loro ma si sono dimostrati più forti. Sono una squadra molto difficile da affrontare, hanno molte armi a loro disposizione in attacco e difendono alla grande. Il prossimo anno ci riproveremo. Il mio obiettivo è raggiungere anch'io un giorno la Finale Nba...e vincerla.


- Il tuo ruolo è quello di ala piccola. Sai tirare da fuori, sai penetrare, sei molto atletico. A mio avviso sei ormai diventato una delle small forward più forti in circolazione. Quali aspetti del tuo gioco vuoi migliorare?
Ti ringrazio. Ma ho ancora molta strada da fare. Innanzitutto voglio irrobustirmi. Questa è la priorità. Gli avversari che giocano in quella posizione sono fisicamente fortissimi e se voglio emergere devo lavorare sul mio fisico senza perdere elasticità ed esplosività. Devo migliorare in questo aspetto se voglio mettere in difficoltà gente come Anthony, Durant, Granger e Lebron...


- Hai fatto alcuni nomi, ma chi sono gli avversari che ti hanno messo più in difficoltà? Due nomi.
Durant e Lebron. Senza dubbio. Il primo perchè sa segnare in qualsiasi modo e da qualsiasi posizione. Ha un talento offensivo pazzesco. Ed in più ha delle braccia lunghissime. Il secondo perchè fisicamente e atleticamente è una spanna sopra gli altri, ma non lo scopro di certo io..




- Sei uno dei leader della Francia. Cosa ti aspetti dai prossimi Europei? Tra l'altro siete in girone con l'Italia...
Voglio vincere. Questo è l'obiettivo. Siamo la Francia e non possiamo non andare lì per vincere. Sappiamo che siamo in un girone difficile con Serbia, Italia, Germania, Lettonia e Israele ma se giochiamo come sappiamo nessun avversario ci deve spaventare. Ho molto rispetto per queste squadre, soprattutto per Italia e Serbia, ma puntiamo al massimo risultato.


- Cosa pensi della nostra Nazionale? Abbiamo tre "americani" ma non solo loro... Chi conosci meglio dei tre?
L'Italia è sempre stato un avversario difficile anche se negli ultimi anni avete avuto qualche problema. Bargnani, Gallinari e Belinelli sono un'ottima base da cui partire ma devono essere messi nelle migliori condizioni. Conosco bene Danilo, ci siamo marcati spesso in Nba in questi anni. E' un ottimo difensore. Mi piace molto come giocatore perchè è completo e sa fare un pò di tutto. Sono sempre stati dei bellissimi duelli. E' veramente uno degli avversari più ostici che ho dovuto affrontare. 


- Duello che rivedremo agli Europei.....In bocca al lupo Nicolas, ma il girone lo vinciamo noi!
 Vedremo, non ne sarei così sicuro!

venerdì 17 giugno 2011

Adidas Eurocamp 2011


Ho avuto la fortuna di partecipare all'Adidas Eurocamp ospitato anche quest'anno da La Ghirada di Treviso. In questa kermesse di tre giorni hanno preso parte i migliori talenti europei e non nati tra il 1988 e il 1994 che si sono sfidati tra loro formando quattro diverse squadre. Hanno partecipato all'evento anche le nazionali U19 di Serbia e Croazia, quest'ultima mettendo in luce un talento purissimo: Mario Hezonja. Segnatevi questo nome.
Il tutto sotto gli occhi dei migliori allenatori europei, dirigenti internazionali e scout Nba. Tra i giocatori c'erano anche i "nostri" Nicolò Melli e Alessandro Gentile.


Molta curiosità circondava il workout individuale di Bismak Biyombo, sicuramente il giocatore più atteso della manifestazione. Non ha fatto una grandissima impressione, i mezzi atletici sono straordinari, le qualità tecniche un pò meno. Bisogna dire però che è stato messo nudo in piazza, nel senso che gli hanno chiesto di fare troppe cose in cui non eccelle, vedi tiri dalla media e tiri liberi. Ma il giocatore di Fuenlabrada sarà chiamato sicuramente tra le prime 15 posizioni, visto il non altissimo livello del Draft di quest'anno. Molti lo paragonano ad Ibaka, ma si potrebbe rivelare anche il nuovo Thabeett.


Tra i giocatori visti sul parquet da segnalare:


- Dogus Balbay, il playmaker turco di University of Texas, grande intensità sia in attacco sia in difesa, ottimo atleta, grande personalità e capacità di leadership, pecca un pò nel tiro da fuori.
- Edwin Jackson, guardia dell'Asvel, grande atleta, rapido e veloce, un pò piccolino e magrolino per il ruolo di guardia, ma grandi capacità di penetrazione, da rivedere un pò nel tiro da fuori.
- Andreja Milutinovic, guardia/ala serba del FMP, tiratore micidiale, atleticamente non super ma riesce sempre a farsi trovare sugli scarichi dei compagni.
- Rasmus Larsen, il lungo danese classe 94, il più giovane atleta partecipante, 212 cm e un fisico ancora troppo smilzo ma ha messo in luce qualità importanti. Questo ragazzo ha un futuro.
- Tomaz Satoransky, playmaker ceco del Cajasol, il giocatore che ha più impressionato sia per le sue qualità  fisiche e atletiche, sia per quelle tecniche che per quelle caratteriali. C'è aria di inizio secondo giro.

Meritano una menzione anche Bertans (ottimo il suo workout individuale), Benzing, Chrysikopoulos, Kuzminskas, Zubcic e Melli che si è ben comportato.
Deludono invece le aspettative Lucas Nogueira, gran stoppatore ma poco altro, Musli e Radosevic, apparsi molto fuori forma.


La scena del lunedì è stata dominata da Dwight Howard, ospite speciale e testimonial di punta di Adidas. Dopo essersi intrattenuto con i giovani talenti si è concesso ai giornalisti per varie interviste. Dwight è un personaggio incredibile, molto gentile e disponibile con tutti, si è esibito pure in divertenti sketch imitando Lebron e Charles Barkley. Fantastico.
Ha deviato ogni discorso sul suo futuro e a coloro che gli domandavano cosa farà in caso di lockout, chiedendogli magari di venire a giocare in Europa, rispondeva sempre: "In caso di lockout ho deciso che porterò il mio talento in Canada. Sì in Canada, sto cercando una squadra professionista di curling!"
Insieme a lui era presente anche un altro uomo Adidas, il francesino Nicolas Batum, che si è rivelato un personaggio diametralmente opposto a Howard.
Timido, indifeso, silenzioso. E quasi impacciato ad ogni complimento.


A breve l'intervista con il campioncino francese!!! 
Stay tuned!!!

mercoledì 8 giugno 2011

Remembering Mozart



Il Mozart dei canestri. Il Mozart dei Balcani. Così veniva chiamato Drazen Petrovic. Soprannomi azzeccatissimi, perchè Drazen era un artista della palla a spicchi. Vederlo calcare un parquet di basket con le sue movenze fluide, delicate, eleganti e terribilmente efficaci era come infilare un paio di cuffie ed immergersi in una sinfonia di Wolfgang Amadeus Mozart. Poesia e musica in movimento.
Drazen nasce nel 1964 a Sibenik, in Croazia, nell'allora Jugoslavia unita. Giovanissimo passa dalla piccola squadra della sua città al glorioso Cibona Zagabria dove vince per due anni di fila, nel 1985 e 1986, la Coppa Europa. Si trasferisce poi al Real Madrid, ed è qui che comincia a costruire la sua leggenda. Nella vittoriosa finale di Coppa delle Coppe contro la Caserta di Oscar Schmidt, Esposito e Gentile realizza ben 62 punti.
Le porte dell'America sono ormai spalancate. Era stato scelto nel 1986 al terzo giro del Draft dai Portland Trail Blazers, che nello stesso anno scelsero pure Arvydas Sabonis. Portland in quel Draft si dimostrò molto capace e lungimirante, non come nel 1984.....(Sam Bowie davanti a un certo ragazzino da North Carolina...). Nel 1989 prende il volo per la National Basketball Association, nello stesso anno del lituano Marciulionis e del russo Volkov sdoganando l'ostracismo americano nei confronti dei giocatori europei.
Ma le prime due stagioni ai Blazers sono ricche di delusioni e i minuti in campo latitano. Portland era la squadra di Clyde The Glide Drexler, stella indiscussa della squadra che giocava nel medesimo ruolo di Drazen, ma oltre a questo doveva far fronte anche ai pregiudizi dei compagni di squadra che lo accusavano di egoismo.


La svolta arriva nel '91 quando, in una trade a tre tra Blazers, Nuggets e Nets, approda nel New Jersey, in una squadra giovane e in rampa di lancio, che garantisce a Petrovic il quintetto base e i minuti necessari per mettere in mostra tutte le sue qualità. Quella melodia stonata e un pò scordata suonata a Portland diventa una sinfonia regale, sontuosa ed armoniosa. Ai Nets arriva la definitiva consacrazione. Segna 20.6 punti a partita con percentuali fantastiche. In occasione della partita contro Houston, Vernon Maxwell, guardia dei Rockets, dichiarò nel prepartita: "Deve ancora nascere un europeo bianco che mi faccia il culo...". A fine partita il tabellino di Drazen recitava 44 punti.


Nella stagione successiva le cifre salgono ulteriormente: 22.3 punti a partita tirando con il 50% da due e il 45% da tre. E viene incluso nell'All-Nba Third Team insieme a giocatori del calibro di Scottie Pippen e David Robinson. In quell'anno, tra le guardie Nba, solo Michael Jordan e Joe Dumars gli stanno davanti. Ormai la diffidenza nei confronti dei giocatori europei non esiste più. Soprattutto grazie a Petrovic. 
Il 1992 è un anno crocevia per il basket americano. Complici infatti le sconfitte nel 1988 a Seoul e ai Mondiali del 1990, alle Olimpiadi di Barcellona gli Stati Uniti si presentano per la prima volta con una squadra composta da giocatori professionisti dell'Nba e non più quindi giovani promesse universitarie, dando vita al primo e unico Dream Team. La Jugoslavia non esiste più, Drazen gioca per la sua Croazia con la quale arriva in finale contro gli imbattibili americani. Ma di fronte a loro non sfigura, realizza 24 punti, top scorer del match, dimostrando di poter stare benissimo in mezzo a tutti quei campioni.


Nel 1993 è al culmine della sua carriera, gli speaker Nba ad ogni suo tentativo da tre urlano "Petrovic for three!!" preannunciando un canestro imminente ed inevitabile. Drazen ha 29 anni, è nella sua piena maturità atletica e psicologica, è una stella Nba riconosciuta da tutti, anche dai suoi iniziali detrattori. La sua storia sembra una favola ma in realtà si trasforma in incubo. Il 7 giugno ci abbandona in seguito ad un incidente stradale in Germania, a causa della nebbia e di una cintura di sicurezza non allacciata. Lasciando un vuoto incolmabile nel mondo Nba e in tutta Europa. Sono passati esattamente 18 anni.
E' stato il più grande giocatore europeo di tutti i tempi. Grazie a lui sono stati sdoganati tutti i pregiudizi americani sui giocatori europei. Ha aperto una strada per i vari Kukoc, Schrempf, Smits, Stojakovic, Turkoglu fino agli attuali Gasol e Nowitki.
Ciao Drazen.





domenica 5 giugno 2011

Senza il Grande Aristotele....The Game Won't Be The Same


Shaq, The Diesel, Shaq Fu, Shaqspere, The Big Aristotle, The Big Daddy, Superman, The Big Agave, The Big Cactus, The Big Shaqtus, The Big Baryshnikov
Sono solo alcuni dei soprannomi di Shaquille Rashaun O'Neal. Un giocatore fenomenale e un personaggio unico. Il 1 giugno, tramite un video su Twitter, ha annunciato il suo ritiro, a 39 anni e dopo una carriera Nba lunga 19 anni che lo ha visto indossare le casacche di Magic, Lakers, Heat, Suns, Cavaliers e Celtics, conquistando in tutto 4 Titoli NbaL'ultimo nel 2006 con i Miami Heat. 
Lascia un vuoto incolmabile nel mondo della pallacanestro, sia per quello che faceva in campo, sia per tutto quello che faceva fuori dal campo. Interviste, esibizioni, balletti, rap, imitazioni. 
Ha segnato un'epoca e ha rivoluzionato il basket Nba. Non si era mai visto un giocatore di quel fisico con una tale potenza, tecnica e agilità. Al culmine della sua carriera le squadre avversarie si dovevano dotare di una batteria di lunghi lunghissima per cercare di arginare la sua supremazia. In che modo? Con l' Hack-a-Shaq. Mandandolo in lunetta, il suo tallone d'Achille. In questo fondamentale uno dei peggiori della storia Nba. 
Celebriamo questo grande personaggio con una serie di suoi video tra i più esilaranti. Perchè Shaq era molto più di un giocatore di basket.


















martedì 31 maggio 2011

Flashback: un'altra Miami-Dallas


Inevitabilmente la memoria ritorna a quei giorni di giugno del 2006, quando i favoriti Mavs persero, in maniera incredibile, contro gli Heat del giovane Wade e di Shaq. Pochi pronosticavano ad inizio stagione una Finale con queste due contendenti, era più plausibile ipotizzare un atto finale con i campioni in carica dei Lakers o con gli inossidabili Celtics. Ma il cammino di queste due squadre durante la postseason ha sfiorato la perfezione. La Finale se la sono meritata alla grande.
Miami ha messo a tacere tutti gli scettici, eliminando senza troppi patemi Boston. Da lì la loro corsa si è rivelata inarrestabile, hanno preso consapevolezza e sono diventati squadra, non solamente un trio di solisti. Che poi questa storia dei tre individualisti ha poco senso vedendo quello che fanno in campo questi signori. In difesa ognuno si sacrifica e nella metà campo offensiva non ci sono gelosie.
Gli Heat sono la squadra di Wade, senza ombra di dubbio. Ma Lebron in molti finali di partita, contro Celtics e Bulls, si è trascinato la squadra sulle spalle, guidandola alla vittoria. Chissà, forse senza il peso di essere il numero uno assoluto di una squadra riesce a giocare più libero e senza troppa pressione.
Dallas, dal canto suo, ha buttato fuori i Lakers con un perentorio 4-0 e poi i giovani Thunder. E pensare che qualcuno la dava già fuori al primo turno contro Portland. Io ero uno di quelli lo ammetto, non credevo in loro ma mi sono dovuto ricredere di fronte a questi Mavs e davanti ad un immenso Dirk Nowitzi. In my humble opinion, il miglior europeo di sempre.
Tornando a quelle notti del 2006 molte cose sono cambiate. I leader delle due squadre sono sempre gli stessi ma intorno a loro c'è molto più talento. A mio avviso quelle del 2006 furono una delle Finals con minor talento  sul parquet della storia. Ma furono comunque entusiasmanti, visto l'andamento della serie.

Cinque anni fa il quintetto degli Heat era composto da Jason Williams, Wade, Antoine Walker, Haslem e Shaq con Posey, Payton e Mourning che uscivano dalla panchina. Ed erano guidati da Pat Riley, con assistente quello Spoelstra che adesso guida questi nuovi Miami Heat. Una squadra con un'ottima front line e con buoni veterani ma che non si può confrontare con quella di adesso. Ora è meno attrezzata sotto canestro ma con molto più talento: Wade più Lebron, Bosh, Bibby, Miller, Chalmers con in più il ritrovato Haslem.
Dallas invece scendeva in campo con Devin Harris, Terry, Josh Howard, Nowitki e Dampier. Dalla panchina uscivano Stackhouse, Van Horn, Adrian Griffin e Desagana Diop. Coach Avery Johnson.
Ora sono una squadra più versatile e con più classe: Kidd si sta gestendo in maniera esemplare ed ha insegnato basket ad un ragazzino come Westbrook, Chandler è nella squadra che maggiormente lo valorizza e  Marion sta vivendo una seconda giovinezza. E dalla panchina escono degli specialisti come Terry, Stojakovic e il piccolo grande JJ Barea.
Nel 2006 i Mavs erano guidati da un coach giovane ed emergente mentre gli Heat dall'immortale Pat Riley. Cinque anni dopo la situazione è più o meno la stessa, ma a parti invertite. Sono i Miami ad avere un allenatore in rampa di lancio ed è Dallas che presenta un coach esperto e navigato.
Fare un pronostico per quest'anno non è facile. Guardando ai risultati della regular season i Mavs hanno vinto tutti e due i confronti. Ma tutte e due le partite si sono giocate prima di gennaio. E' da lì in poi che gli Heat hanno cambiato marcia ed hanno cominciato ad assumere una prima fisionomia di squadra. Ma bisogna tener conto anche che Dallas è la squadra che ha limitato di più King James: Lebron non ha mai tirato oltre il 30% nei due confronti.
I Playoffs sono comunque delle gare a sè e le Finali ancora di più. Il cuore mi direbbe Dallas perchè Jason Kidd è uno dei miei giocatori preferiti di sempre e un titolo se lo meriterebbe, per non parlare di Wunder Dirk.
Ma vedo Miami ancora vincitrice, probabilmente per 4 a 2.
Mancano poche ore a Gara 1, preparate il divano per la nottata e godetevi lo spettacolo.
Buone Finals a tutti !!!