giovedì 28 aprile 2011

Ranking every position


Dopo questa prima parte dei Playoffs Nba divertiamoci a stilare una classifica dei 5 migliori giocatori per ogni ruolo. Tenendo conto delle principali statistiche, dell'impatto sulla squadra e dei risultati ottenuti dalla stessa. Consapevoli che il meglio deve ancora venire.


Playmaker:

1) Chris Paul (25.5 points, 11.5 assists, 7 rebounds, 57% shooting)

2) Rajon Rondo (19 points, 12 assists, 7.3 rebounds, 50% shooting)

3) Russel Westbrook (26.3 points, 6.8 assists, 6.3 rebounds, 43% shooting)

4) Derrick Rose (28.3 points, 6 assists, 5.4 rebounds, 35.2 % shooting)

5) Mike Conley (14.3 points, 7.3 assists, 4.8 rebounds, 38.5% shooting)


Guard:


1) Dwayne Wade (21.3 points, 45.3% shooting, 7.8 rebounds, 4.8 assists)

2) Ray Allen (22 points, 57.4% shooting, 4.5 rebounds, 2.3 assists)

3) Kobe Bryant (23 points, 41.9% shooting, 4.8 rebounds, 4.3 assists)

4) Jamal Crawford (24 points, 47.1% shooting, 2 rebounds, 4 assists)

5) Joe Johnson (20 points, 43.5% shooting, 6.5 rebounds, 4 assists)


Small Forward:


1) Lebron James (26 points, 10.8 rebounds, 5.8 assists, 48% shooting)

2) Kevin Durant (30.3 points, 5.8 rebounds, 4 assists, 45.5% shooting)

3) Paul Pierce (22.3 points, 4.3 rebounds, 2.5 assists, 46.5% shooting)

4) Carmelo Anthony (26 points, 10.3 rebounds, 4.8 assists, 37.5% shooting)

5) Danny Granger (22 points, 5.5 rebounds, 3.3 assists, 48.9% shooting)


Power Forward:


1) Dirk Nowitki (26.2 points, 7.2 rebounds, 0.6 blocks, 2.8 assists, 41.8% shooting)

2) Kevin Garnett (15.5 points, 11.3 rebounds, 0.8 blocks, 3.5 assists, 45.5% shooting)

3) Zach Randolph (18 points, 8.3 rebounds, 0.5 blocks, 3 assists, 45.6% shooting)

4) LaMarcus Aldridge (20.2 points, 7 rebounds, 2 blocks, 1.6 assists, 46.7% shooting)

5) Chris Bosh (19.3 points, 8.5 rebounds, 1.5 blocks, 1 assists, 49.2% shooting)


Center:

1) Dwight Howard (32.3 points, 17.5 rebounds, 1.8 blocks, 0.3 assists)

2) Marc Gasol (15.5 points, 11 rebounds, 1.5 blocks, 2.8 assists)

3) Andrew Bynum (13.8 points, 10 rebounds, 1.8 blocks, 0.3 assists)

4) Nene Hilario (15.8 points, 9 rebounds, 1 block, 2 assists)

5) Roy Hibbert (10.3 points, 7.3 rebounds, 2.3 blocks, 0.8 assists)



I migliori in assoluto, a mio avviso, senza tener conto del ruolo:

1) Chris Paul

2) Rajon Rondo

3) Dwight Howard

4) Lebron James

5) Kevin Durant




CP3 sta tenendo in piedi da solo gli Hornets con delle prestazioni mostruose. Da leggenda. Sta dominando da solo la serie e soprattutto il quarto periodo. Ma difficilmente eviterà di uscire al primo turno. Comunque vada, chapeau.
Rondo ci ha deliziato con le sue solite giocate, una tripla doppia e una prestazione da 20 assist!
Rimaniamo in attesa di ritrovare Kobe e Gasol in queste speciali classifiche, in particolare il catalano che sembra essersi preso una pausa...se i Lakers vogliono tornare in Finale devono cambiare passo.

venerdì 22 aprile 2011

Correva l'anno 1986. 25 anni fa nasceva la leggenda di MJ


20 aprile 1986, esattamente 25 anni fa. Primo turno di Playoff Nba, nel mitico Boston Garden si scontrano in Gara 2 i padroni di casa e i Chicago Bulls di un giovane Michael Jordan al secondo anno tra i professionisti. Dopo aver preso una sonora batosta in Gara 1 dai fortissimi Celtics guidati da Larry Bird e autori di una fantastica stagione da 67 vittorie, Michael Jeffrey Jordan si ripresenta sul parquet ospite affamato di vendetta e voglioso di riscatto. Sfodera una prestazione sovraumana, fra i tanti record fatti registrare nelle sua gloriosa carriera forse questo è quello più impressionante.
63 punti totali conditi da 5 rimbalzi e 6 assist, la miglior prestazione individuale per punti segnati nella storia dei playoffs. Letteralmente immarcabile e capace di segnare da ogni parte del campo. Alla fine riusciranno a spuntarla i Celtics 135 a 131 dopo ben due tempi supplementari ma quel che ha fatto Sua Maestà MJ rimarrà nella storia di questo sport.
Dopo questa partita Larry Bird, all'epoca il miglior giocatore Nba insieme a Magic Johnson, disse:
"Quello di stasera non era Jordan, era Dio travestito da Michael Jordan."

mercoledì 20 aprile 2011

Intervista ad Adam Filippi, scout dei Los Angeles Lakers !!!


Adam Filippi è il direttore dello scouting internazionale dei Los Angeles Lakers, un ruolo che ricopre dal 2001, ed è stato il più giovane scout della Lega con i New Jersey Nets nel 1999. Recentemente ha scritto anche un libro, "Shoot like the Pros", sicuramente uno dei libri più completi sull'arte della meccanica di tiro mai pubblicati. Vengono affrontati tutti gli aspetti di questo fondamentale: la meccanica, l'atteggiamento mentale, i tiri liberi, i metodi di insegnamento e vari esercizi. Il tutto con la collaborazione di grandi stelle del presente e del passato come Jerry West, Glen Rice, Derek Fisher, Ray Allen e il nostro Danilo Gallinari.

- Ciao Adam, prima di tutto grazie per la tua disponibilità. Si è appena conclusa la stagione regolare e finalmente sta per cominciare la fase più calda, i playoff Nba. Come ci arrivano i Lakers? La loro è stata una stagione un pò altalenante, come mai tutti questi alti e bassi?
Ci arriviamo nelle stesse condizioni mentali della scorsa stagione ma fisicamente non siamo al meglio. Stanchezza, qualche infortunio, 1 anno in più, e ora anche il "pericolo varicella". Nei miei 10 anni con L.A., obiettivamente la squadra è sempre stata altalenante. E' un gruppo che ha sempre bisogno di una sfida per essere al massimo della concentrazione. E 100 partite all'anno portano a frequenti alti-bassi fisici e mentali. Solitamente nei playoffs torna il focus vincente. Speriamo...

- Il tuo libro è dedicato ad uno dei fondamentali più importanti, il tiro. Chi sono attualmente i migliori tiratori in circolazione in Nba?
Ray Allen è il primo che viene in mente. Non solo perchè ha un'ottima meccanica e la butta dentro, ma anche per come esegue tutte le altre componenti del tiro: smarcamento senza palla, uso dei piedi e mani, finte, partenze, arresti etc. Leaders come Dirk e Kobe riescono sempre a costruirsi un tiro, ma le percentuali non sono sempre alte perchè spesso costretti a "forzare" soluzioni. I più puri dei tiratori sono Reddick, Steph Curry e Kapono.

- E del recente passato?
Glen Rice, che ha pure contribuito a dei consigli per il libro, era molto costante. Reggie Miller dimostrava come una tecnica rivedibile potesse essere lo stesso efficace. Altri che ho ammirato nella mia infanzia: Mullin, Walter Davis, Bird, Ainge, Dennis Scott, Dell Curry, Vandeweghe. Oscar è forse stato il più impressionante di tutti anche se non ha mai giocato in NBA.


- Da allenatore/istruttore noto che la tecnica di tiro è uno dei fondamentali più difficili da insegnare ma anche da apprendere e perfezionare perchè ogni atleta ha una propria morfologia fisica e una propria forza e sensibilità. Data la tua competenza ed esperienza, ci vuoi svelare qualche segreto, qualche trucco, magari qualche anticipazione del tuo libro che stuzzichi la nostra curiosità?
La tua domanda già include parte della mia risposta. Tutti i giocatori hanno interpretazioni, strutture fisiche e coordinazioni differenti. Gli allenatori devono capire come adattare una tecnica corretta a ciascun giocatore. I grandi tiratori magari tirano in modo diverso l'uno dall'altro, ma solitamente hanno dei punti fondamentali in comune. Per esempio la presa del pallone e la chiusura del tiro. Infatti io cerco di curare proprio i dettagli della posizione delle dita, del polso e del braccio agli estremi del movimento, cioè dalla posizione fondamentale al rilascio.

- Ho avuto la fortuna di vedere giocare dal vivo in Italia Sasha Vujacic. All'epoca era un playmaker dal grande avvenire ma nessuno poteva immaginare che si sarebbe trasformato in uno specialista dalla lunga distanza. Ci vuoi raccontare la sua storia? Chi ha avuto l'intuizione di trasformarlo in una guardia tiratrice?
Hai ragione. Vujacic era un playmaker dello stampo di Jaric, Planinic, Papaloukas. Pur avendo mani migliori, non aveva il passo di questi altri per poter creare contro difese da NBA. Penso che la sua evoluzione in tiratore sia stata una necessità per sopravvivere nella NBA dove quasi tutti sono più forti fisicamente e/p più rapidi ed esplosivi. Ma Phil Jackson, che ama le guardie alte che sanno palleggiare-passare-tirare quasi più dei creatori, lo ha valorizzato. Ma nelle ultime due stagioni era diventato SOLO shooter e le cose non sono andate a suo vantaggio. Lo scambio a New Jersey lo ha rigenerato: ora segna, passa, difende, rimbalzi...e fa i canestri importanti.

- Di recente ho letto due libri del Maestro Phil Jackson, "More than a game" e "Basket and Zen". Credi che il Triangolo sia la filosofia di gioco (perchè non è uno schema di gioco, è più di uno schema) che permetta ad una squadra di esprimersi al meglio?
C'è chi pensa che il Triangolo funzioni solo se hai grande talento e anche 1-2 grandi creatori nel sistema (Jordan, Pippen, Kobe etc.) e altri che sostengono che invece il Triangolo funzioni meglio in un gruppo mediocre per mascherare i limiti dei giocatori. Per vincere dei campionati sicuramente ci vuole il talento, e una buona esecuzione dei giochi che sia Triangolo o altro. Ma per un Triangolo di successo ci vogliono i giocatori adatti.

- Come mai pochissime squadre e allenatori lo utilizzano? Forse perchè non possono disporre di un "assistente" come Tex Winter? O perchè non hanno i giocatori adatti al sistema?
E' un gioco complesso che però si basa su principi semplici. Sicuramente ci vogliono i giocatori giusti, ma anche un progetto nel quale coltivarlo a lungo termine. Chicago non ha vinto al primo anno di Triangolo e i Lakers hanno faticato ad accettarlo (Kobe). Giocatori come Horry, Harper, Fox, Shaw erano triangolisti nati e il sistema gli ha allungato la carriera. Tex è l'"innovatore" del sitema quindi non un semplice assistente, ma più un offensive coordinator.

- Kobe Bryant ha già vinto 5 titoli, di cui 2 da assoluto protagonista, e punta quest'anno al secondo Three-peat. Lo possiamo accostare a Sua Maestà MJ? E' lecito questo paragone?
Sì è l'unico che è paragonabile. A livello tecnico, atletico, mentale sono in un mondo a parte. Magic e Bird non avevano le qualità atletiche, pur avendo la mentalità. Alla domanda chi è più forte Kobe o Jordan è impossibile stabilirlo. Kobe è tecnicamente più pulito e ha giocato in un'era dove il livello di fisicità/atletismo è più alto rispetto a Jordan. Ma MJ ha giocato in un'era dove il livello tecnico era superiore, e ha dominato maggiormente forse. La domanda naturale è se Lebron James pareggerà i loro successi. A livello fisico è di un altro pianeta, ma anche se tecnicamente e mentalmente di alto livello, non è paragonabile a MJ e KB. Troppe distrazioni e meno determinato. Ma oggi, per mille motivi è il giocatore più forte al mondo.

- Cosa dici dei nostri "Big-Three" italiani Bargnani, Gallinari e Belinelli? Migliorano di anno in anno e hanno una tecnica di tiro invidiabile...
Tutti e tre GRANDI TIRATORI. Andrea ha una tecnica e una naturalezza incredibile per un 2,15 e un rilascio rapidissimo. Ma poco altro. E' solo shooter a mio avviso. Marco pure ha grande facilità nell'eseguire il movimento, anche con tiri dalla lunghissima distanza. Ma vorrei vederlo creare di più 1c1. Danilo mentalmente è di un'altra categoria. Ha dovuto lavorare di più sul tiro degli altri, in quanto è quello meno naturale, ma è chiaramente il giocatore migliore perchè fa TUTTO: tira, penetra, crea per gli altri, rimbalzi, va in lunetta...He's the "real deal"!


- Per concludere, non ti chiedo un pronostico sui Lakers. Piuttosto chi arriverà in Finale secondo te a Est?
Dico MIAMI HEAT. Boston è in forte calo fisico e non mi è piaciuto lo scambio Perkins-Green. Chicago è troppo inesperta nei playoffs e mi aspetto che Orlando la butti fuori. MIAMI ha 2 giocatori immarcabili, e quando si rompono i giochi contro le difese da playoff, ci vuole qualcuno che sappia crearsi un tiro. Loro ne hanno due in James e Wade. Squadra un pò corta, soprattutto sotto canestro, ma li vedo in Finale.

Speriamo in uno scontro finale tra Kobe e Lebron !!!
Grazie Adam !!

Per tutti i lettori: il libro negli Stati Uniti lo si può trovare in tutte le librerie e ovviamente anche su Amazon.com. In Italia lo si può trovare alla Libreria dello Sport, in negozio e online.

lunedì 18 aprile 2011

The Biggest Trash Talkers


L'inizio dei Playoff Nba e il loro clima, la tensione che si respira mi fanno venire alla mente coloro che hanno trasformato il parquet in un palcoscenico in cui esibire non solo le proprie qualità tecniche e fisiche ma anche e soprattutto le proprie capacità oratorie.
Non si tratta di moderni Ciceroni ma sto parlando dei cosiddetti "trash talkers". Giocatori in grado di giocare una partita sia fisicamente che mentalmente attraverso anche l'uso della propria lingua lunga.
Chi sono i più grandi trash talkers del recente passato e presente Nba?

10) Ron Artest
Sicuramente uno dei giocatori più eccentrici del panorama Nba. E non ha mai dimostrato riluttanza alla lotta fisica. Inoltre, come tappo difensivo, è stato regolarmente nelle orecchie dei migliori giocatori, leggasi Paul Pierce e il suo attuale compagno di squadra Kobe. In sala stampa non si è mai morsicato la linguaccia, arrivando a definire certi avversari come non meritevoli dei suoi discorsi e attenzioni. Lui, a certi livelli, non si abbassa. Uno degli oratori più trash di tutti i tempi.

9) Rasheed Wallace
Sheed ha dato l'impressione in questi anni di non aver mai smesso di parlare quando si trovava sul parquet. E probabilmente le sue arti oratorie continuavano anche negli spogliatoi. Gli arbitri i suoi bersagli preferiti. Ma anche avversari e compagni di squadra. La sua collezione di falli tecnici, per questo motivo, non ha paragoni. Anche in questo preciso momento, nonostante il ritiro, sarà impegnato in qualche discorso più o meno trash. Magari con un vigile o con una nonnina.


8) Gary Payton
The Glove è stato una delle migliori point guard nella storia Nba ma si è anche distinto come uno dei più grandi trash talker. I suoi discorsi in campo derivavano da una ben precisa strategia. Lo rendevano più aggressivo e cercava di indurre i suoi avversari in problemi di falli. E i suoi bersagli erano studiati a tavolino, colpiva costantemente qualcuno, vedi Bobby Hurley, e se ne stava lontano da altri, vedi Michael Jordan.


7) Dennis Rodman
Prima di Ron Artest c'era lui sul parquet a far parlare di sè per la sua bizzarria e faccia tosta. Selvaggio in campo come fuori. Ma le analogie con Ron Ron non finiscono qui. Pure Dennis si dedicava all'arte del trash talking per innalzare il livello del suo gioco difensivo mettendo la museruola ai migliori giocatori. Un'apparizione nel mondo del Wrestling gli ha permesso di salire ad un livello superiore ed affinare i suoi discorsi spazzatura. Soprannominato The Worm non a caso.

6) Charles Barkley
Attualmente opinionista per la TNT, ha portato le sue abilità di trash talking oltre la carriera di giocatore professionista. Quando giocava, era solito imbattersi solo ed esclusivamente con i migliori. Nessun avversario era off limits, nemmeno sua maestà MJ. Questo suo comportamento e la mancanza di peli sulla lingua lo hanno portato a interpretare la famigerata pubblicità della scarpa col baffo "I am not a role model". A scuola si sarebbe meritato il premio di alunno più chiacchierone.

5) Reggie Miller
Le sua abilità nel far innervosire gli avversari stuzzicandoli verbalmente sono quasi pari alle sue abilità balistiche. Incarna il classico tipo di giocatore che ti arriva fin sotto la pelle tanto è viscido. Memorabili i suoi duelli con John Starks e le successive irriverenze nei confronti di Spike Lee. D'altronde si sa, il Madison Square Garden è sempre stato il suo parco giochi preferito. Anche se ora, da commentatore per la TNT, cerca di negare questo suo passato, non c'è dubbio che Reggie sia stato uno dei più grandi trash talker dell'intera Lega.



4) Larry Bird
Larry è riconosciuto da tutti come uno dei migliori giocatori di tutti i tempi ma il suo trash talking è spesso stato un aspetto sottovalutato del suo gioco. Durante la sua brillante carriera era solito chiedere prima della partita ai giovani raccattapalle delle altre squadre quale fosse il record di marcature individuali da battere in quel palazzo. Per far sapere loro che nessuno lo avrebbe fermato. E considerando che la sua pagina Wikipedia ha anche una sezione dedicata ai suoi exploit di trash talking, Larry the Legend si colloca sicuramente ai primi posti dei più grandi oratori trash della Lega.


3) Kobe Bryant
Kobe non è sicuramente entrato in punta di piedi in questa Lega. Era già uno dei migliori giovani e negli anni ha sviluppato il suo gioco arrivando a vincere 5 titoli e diventando il miglior giocatore dell'era post-Jordan. Di tutto questo ne è sempre stato molto consapevole e lo ha portato ad essere uno dei più grandi Ciceroni in versione trash sul rettangolo di gioco. A 22 anni Phil Jackson gli fece incontrare l'allora ritirato MJ e il primo commento di Kobe fu: "Posso portarti 1contro1?". Da quel momento la mascella di Bryant non si è mai fermata, privilegiando le migliori stelle della Nba, su tutti Allen Iverson, Shaq e Lebron James. Ha persino scambiato un pò di trash talking con il presidente degli Stati Uniti. Perchè Obama si sa, è un tifoso dei Bulls. Questo curriculum proietta Kobe direttamente al terzo posto.

2) Kevin Garnett
La fama di trash talker di KG è nota a tutto il mondo Nba. In un recente sondaggio di Sports Illustrated viene visto come il più abile e accanito interprete del ruolo, con un largo 60% di preferenze. Famoso il suo scherno e irriverenza nei confronti di giocatori come Calderon, Channing Frye, Tim Duncan e Jerryd Bayless. Ma questi sono solo alcune delle sue vittime. Sono solo le più recenti. Adesso, con l'inizio dei Playoff, si scatenerà contro qualcun'altro. Gli avversari sono tutti avvisati.



1) Michael Jordan
MJ è ampiamente considerato come il miglior giocatore della storia Nba e il suo spirito per la competizione non ha avuto rivali durante la sua carriera. La sua competitività lo ha spesso portato a violenti scontri dialettici,    e il suo talento e la sua onnipotenza cestistica gli hanno quasi sempre consentito di sostenere adeguatamente i suoi discorsi. Pure in questa classifica, numero 1.

giovedì 14 aprile 2011

Lebron batte Kobe


La National Basketball Association ha reso nota la classifica stagionale delle canotte più vendute per il 2010/2011. Al primo posto Lebron James scalza Kobe Bryant che era leader di questa speciale classifica dalla stagione 2008/09. King James si riprende la vetta per la prima volta dopo il 2004. Dietro ai due mostri sacri si classifica sorprendentemente al terzo posto Rajon Rondo, ormai un idolo assoluto e non più solo per i tifosi bostoniani. Le sue magie, i suoi assist, la sua sfacciataggine lo hanno ormai consacrato come il playmaker di riferimento di questa Lega. Almeno per i tifosi.
Una piccola rivincita per il Prescelto che, dopo aver visto quest'estate molte sue canotte dei Cavs bruciare, vede ora la sua numero 6 balzare in cima alle classifiche. Ma a mio avviso è un dato viziato. Nel senso che è dovuto soprattutto al suo cambio di squadra, alla novità, al cambio di numero. E al fatto di ritrovarsi in una squadra e in una piazza importante a differenza di Cleveland. Non è di certo il giocatore più amato, e la sua immagine pubblica negli ultimi tempi è stata spesso inquinata da diversi eventi. "The Decision" in diretta tv nazionale (imbarazzante), l'arresto della madre, i suoi aspri e cattivi commenti postpartita, la storia delle lacrime in spogliatoio sono solo alcuni esempi. Probabilmente è stato anche eletto come paladino dagli anti-Lakers, ma di sicuro non dai bostoniani, che lo vedono come uno degli avversari da battere con più gusto.
Sono presenti tutti e cinque i giocatori dei Celtics più rappresentativi, compreso Shaq, che vedendolo (in rari casi a dire il vero causa infortuni) in maglia Boston potremmo definirlo "sempreverde". Lo aspettiamo ai playoff.
Ecco la classifica completa.

Top 15 Most Popular Nba Jerseys:

1) Lebron James, Miami Heat
2) Kobe Bryant, Los Angeles Lakers
3) Rajon Rondo, Boston Celtics
4) Amare Stoudemire, New York Knicks
5) Derrick Rose, Chicago Bulls
6) Dwayne Wade, Miami Heat
7) Kevin Durant, Oklahoma City Thunder
8) Carmelo Anthony, New York Knicks
9) Dwight Howard, Orlando Magic
10) John Wall, Washington Wizards
11) Blake Griffin, Los Angeles Clippers
12) Shaquille O'Neal, Boston Celtics
13) Ray Allen, Boston Celtics
14) Paul Pierce, Boston Celtics
15) Kevin Garnett, Boston Celtics

Lebron VS Kobe. Un duello che si ripeterà nelle Finals?

lunedì 11 aprile 2011

Teach me how to Jimmer


Jimmer Fredette potrebbe non essere selezionato tra i primi dieci giocatori del prossimo Draft Nba ma è senza dubbio il giocatore più chiacchierato tra coloro che si sono dichiarati eleggibili. La sua facilità nel segnare valanghe di punti, il suo raggio di tiro pressoché illimitato fanno di lui un attaccante mortifero. Ma riuscirà a confermarsi tra i pro? Molti esperti, molti giornalisti e molti giocatori si sono espressi sul suo conto, chi in maniera favorevole chi meno. Eccone una rassegna.

The Bad:

Colin Cowherd: "We're looking for stories. If his name was Jim Fredette, James Fredette, but it's Jimmer.... It's the 50s bab, and we just fell for it. That guy, trust me, is coming to an Nba bench near you."

Rick Reilly: "Until he shows more interest in defense than a blind man has in rainbows, he's going to spend most of his Nba life sitting on padded folding chairs."
"...you think this barely 6-2 kid with no speed and YMCA hops can be the next Maravich or Ainge or Westbrook? Fredette about it."


Ken Berger: "The problem at the next level for Fredette will be a daunting combination of poor lateral quickness and lack of height for his position."


Chris Broussard: "I hope I'm wrong, but I believe Jimmer is going to struggle at the next level. At 6-foot-2, he's too small to play shooting guard, and I'm not sure he has the point guard skills and instincts to be an Nba starter. At best, he'll be a contributor off the bench."


On the Fence:
Paul Pierce: "I love Jimmer Fredette; best player in college. I think he can be a solid pro. He's a really good scorer. I don't know how that translates in the Nba with so many great point guards and athletes but I think he has a high basketball I.Q. and I think he'll have success."

Aran Smith: "Lacks of athleticism to finish at the rim but he is creative at finding ways to score on drives using floaters. Not a natural point guard but he's developing his skills."


Derrick Rose: "I saw him play during the summer for the USA team. He's not surprised me with what he's been doing this year. The way he was playing with the USA team, he was playing great. He played with a lot of confidence. He's a great scorer. He's leading his team the way he's supposed to."

Pete Thamel riporta le dichiarazioni di uno degli assistant coach di BYU: "We expect so much of him on the offensive end. We can't afford to have him in foul trouble. He's a much, much better defensive player than he's given credit for. A lot of that is part of our gmae plan."


The Good:
Russel Westbrook:" I've seen Jimmer play. He's a great, great, great, great guard. I know he's going to do well at the next level. I know just from watching him that he's going to be a great Nba player."

Jonathan Givony: "Fredette is much more than just an outside shooter. He also gets to the free throw line at a nice rate (7.2 attmpts per 40 minutes) and is generally effective scoring inside the arc at the college level. His pull-up jumper translates well to the mid-range area, and he has a very strong frame and outstanding touch, which he uses to finish around the basket, often utilizing the glass in impressive fashion."


Kevin Love: " I love the Jimmer. I think he's a great player. He's the type of player, I think, who can come in and have a good impact at this level. He's a guy I admire. I think he can make a big impact. A lot of people have compared him to a young Stephen Curry and that's a pretty good comparision. Steph has had a lot of success in this league and he's determined to become a better player. I think with Jimmer, it's the same way."


Kenny Smith:" He's going to be a great Nba player. The way you score in the Nba is the way he scores in college basketball, off the pick and roll, off open shots and off the dribble. He does all of those things extremely well."

Barack Obama: " Unbelievable. Best scorer obviously in the country. Great talent."
Doc Rivers: " I love him. He's terrific. I've seen the Espn clips and going by the clips, he's a superstar. The kid's going to be a good Nba player. We get lost in what kids can't do and we should focus more on the things they can do and try to accent that. He can get his own shot."


Steve Kerr: " I've seen him on film a lot. I love him. There are some legitimate questions about wheter he's a one or a two guard. But the guy can flat-out score with deep range, catch and shoot or off the dribble. He's got a really speciale gift for scoring. A guy like that will always be able to find a place to play. I think he'll be a pro for a long time. Defensively, he'll struggle. He's going to have to go out there and guard Deron Williams, Rondo and Derrick Rose but everybody struggles to guard those guys. He's a competitor and he's got a special gift as a player. He's very smart."


A mio avviso le parole più sagge sono quelle di Doc Rivers. Non dobbiamo essere troppo condizionati dalle mancanze di un giocatore quando possiede delle qualità invidiabili. Nel caso di Fredette le sue qualità sovrastano di gran lunga i punti deboli che peraltro sono migliorabili. Sono convinto che Jimmer riuscirà a ritagliarsi un buon spazio tra i pro, considerando anche il suo spirito competitivo e la sua costante voglia di migliorarsi.


giovedì 7 aprile 2011

Draft Predictions



Dopo il successo di UConn si chiude la stagione Ncaa ma si apre quella relativa ai tormentoni pre-draft che ci terranno impegnati per i prossimi due mesi. Chi sarà la prima scelta? Quali saranno le sorprese? Quali giocatori europei verranno selezionati? Proviamo a sbizzarrirci immaginando lo scenario che si verrà a creare prossimamente, pronosticando i primi 15 giocatori che verranno scelti.

1. Derrick Williams, SF/PF, Arizona
Williams è in grado di fare di tutto sul parquet. E' un'ala grande superatletica, veloce e che lavora duro nelle vicinanze del ferro. E' inoltre in grado di tirare dalla lunga distanza, oltre il 56% nell'ultima stagione. Eccelle come difensore e come rimbalzista, un pò meno come stoppatore. Ma questa è l'unica vera pecca del suo gioco. Sarà lui la prima scelta.


2. Kyrie Irving, PG, Duke
Più di una squadra vedrà in lui il proprio playmaker del futuro ma difficilmente scivolerà oltre la seconda posizione. C'è chi lo vede addirittura prima scelta assoluta ma il recente infortunio lo penalizzerà. E' il miglior passatore dell'intero draft, rapidissimo, un ottimo decision-maker e se c'è bisogno sa anche segnare. In aggiunta è una sentenza automatica dalla linea del tiro libero. Unica nota negativa l'altezza, è un 6'2". Nel migliore dei casi sarà il nuovo Chris Paul, nel peggiore il nuovo Felton.


3. Harrison Barnes, SF, North Carolina
Un'ala piccola che può tirare da qualsiasi posizione in campo. Sa attaccare il canestro, e spesso concludere con una schiacciata, ma è anche un ottimo tiratore dalla lunga distanza. Non si è però ancora dichiarato eleggibile per il draft ma rappresenta il prototipo ideale della small forward Nba. Super.


4. Perry Jones, SF/PF, Baylor
E' un prospetto più unico che raro perchè ha le skills di una guardia ma l'altezza di lungo. Longilineo, con un'apertura alare incredibile e un atletismo straordinario. Deve assolutamente sistemare il tiro da fuori, che non è del tutto assente, ma che non rappresenta una minaccia costante per le difese avversarie. Deve migliorare inoltre in difesa e nella scelte delle conclusioni, spesso troppo fuori controllo ma dettate da una sicurezza nei propri mezzi già elevatissima. Ma l'eccezionale velocità di piedi e nei movimenti laterali rendono di lui un magnifico prospetto per il ruolo di ala tra i pro, sia small sia power.


5. Enes Kanter, C, Kentucky
Nonostante abbia perso l'intera ultima stagione, ha dimostrato già abbastanza in passato per meritarsi una scelta nelle primissime posizioni. Alto, forte fisicamente, non ha paura dei contatti, buona visione di gioco e ottime qualità nei passaggi.  E' il miglior pivot del draft.


6. Kemba Walker, PG, Connecticut
Ha guidato gli Huskies al titolo con la sua leadership e con le sue qualità. Velocissimo e in grado di segnare in qualsiasi maniera. Può diventare una sorta di Jason Terry al livello superiore. E' forte fisicamente e ha migliorato notevolmente il suo jump shot. Deve migliorare come passatore se vuole ambire ad una carriera luminosa nei pro.



7. Jan Vesely, SF/PF, Partizan Belgrado
Dopo la rinuncia al Draft nel 2010 si ripresenta quest'anno ancora più forte, completo e maturo, frutto anche dell'esperienza con il Partizan nelle Final Four di Eurolega dove ha giocato da protagonista. Sarebbe un'ala piccola ma nella sua carriera ha ricoperto tutti i ruoli, fatta eccezione per quello di play. Veloce, con una coordinazione incredibile data l'altezza e con una micidiale predisposizione per il gioco in campo aperto. Punti deboli il tiro da fuori, ancora non molto efficace, e la difesa, dove troppo spesso si ritrova con problemi di falli. Ma è senza dubbio il giocatore europeo con il maggior potenziale.



8. Brandon Knight, PG, Kentucky
Ha continuato ad impressionare guidando i suoi Wildcats alle Final Four. E' un altro giocatore dotato di una notevole rapidità, dispone di un ottimo jump shot ed è uno dei migliori clutch player del panorama college. Deve però diventare più consistente se vuole eccellere tra i pro.



9. Donatas Motiejunas, PF, Benetton Treviso
Lungo atletico e con due mani dolcissime. Sa segnare anche da tre ma è diventato letale dalla media. La combinazione di altezza, rapidità e talento sarà un mix vincente per il successo in Nba. Ancora un pò magrolino, ma ha solo 20 anni ed il futuro dalla sua parte.


10. Kawhi Leonard, SF/PF, San Diego State
Alto 6'7" è troppo piccolo per il ruolo di ala grande in Nba e poco dotato balisticamente e offensivamente per il ruolo di ala piccola. Ma si diceva lo stesso di tanti altri giocatori che poi sono riusciti a ritagliarsi uno spazio al piano di sopra. Deve migliorare il suo tiro ma la sua abilità e tenacia nel tirar giù i rimbalzi e il suo "fiuto" per la palla semplicemente non si possono insegnare. Può diventare il nuovo Gerald Wallace.


11. Jimmer Fridette, PG, Brigham Young
Ha avuto una leggendaria carriera a BYU elettrizzando non solo la scuola ma l'intero mondo del college basketball per la sua incredibile capacità di segnare da ogni parte e da ogni distanza. Tiratore micidiale, è però solo un 6'2", troppo piccolo per il ruolo di guardia in Nba, e non ha un grande atletismo nè rapidità. La sua carriera tra i pro è un punto di domanda. Secondo me saranno i Warriors a scommettere su di lui.


12. Jonas Valanciunas, C, Lietuvos Rytas
Il potenziale è da primissime scelte ma ci sono alcuni aspetti che lo faranno scivolare indietro. Fisicamente troppo esile, per uno della sua altezza 95kg sono veramente pochi. Ma fortunatamente il fisico è sviluppabile. Un pò troppo scoordinato e a livello difensivo ancora molto ingenuo e con problemi di posizionamento che gli costano frequenti problemi di falli. Ma offensivamente è un giocatore interessantissimo per la gamma di movimenti di cui dispone, sia spalle a canestro (indifferentemente con la mano sinistra o destra) sia fronteggiando il ferro. Mano morbida e con braccia infinite che gli consentono di tirare senza troppo disturbi. Buon rimbalzista e intimidatore. Chi se lo porta a casa rischia un pò ma non rimarrà deluso.




13. Alec Burks, PG/SG, Colorado
A metà strada tra un playmaker e una guardia è in grado di segnare in molti modi. Molto aggressivo dal punto di vista agonistico e ottimo rimbalzista nonostante l'altezza. Ha una meccanica di tiro fluida e veloce ma non è ancora affidabile dalla lunga distanza. Deve alzare il livello del suo gioco in difesa dove spesso pecca di mancanza di concentrazione e convinzione.





14. Terrence Jones, SF/PF, Kentucky
Destinato tra i pro a ricoprire il ruolo di ala piccola, con un fisico solido, è dotato di ottimi fondamentali e corre bene in transizione. Completo e versatile offensivamente, con un atletismo che gli permette di attaccare il ferro e con un discreto tiro dalla media. Ma la meccanica è da rivedere, un pò troppo lenta e macchinosa. Se vuole giocare da small forward deve migliorare il ball-handling e la velocità dei piedi. Non mi sorprenderei a vederlo più in alto della 14a posizione.





15. Marcus Morris, PF, Kansas
Un'ala grande di 6'9" con un buon talento offensivo e una buona predisposizione per i rimbalzi. Un'ottimo atleta che sa fronteggiare il canestro e piazzare un tiro dalla media. Verrà scelto poco prima del fratello Markief, compagno di squadra e di reparto a Kansas ma meno dotato tecnicamente.